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Riflessioni
Per quanto mi riguarda, il discorso pittorico deve proseguire fino a trovare una soluzione accettabile alle contraddizioni ed ai conflitti che sono nell'uomo. L'arte, così intesa, è anche insegnamento alla vita. La mia pittura cade sempre sul dato umano, perché i miei occhi guardano il mondo con interesse emozionale, sono portato a ribaltare i problemi che mi si pongono e a vedere da ogni possibile angolazione il tutto. Già ho affermato che, secondo me, non basta capire: bisogna sentire. Oggi aggiungo che bisognerebbe capire quello che si sente, per avere la forza di lottare, ed anche di rischiare, per i propri più radicati convincimenti. L'artista porta alla realtà esterna il suo mondo interiore, infrangendo ogni precostituito schema mentale che lo separa da esso: perciò l'arte è libertà, ed è il solo mondo possibile per l'uomo che vive soffrendo, pensando e sognando.
Incontro con l'artista Vittorio Contrada di Graziella Cerbella in "ribalta" Febbraio 1977
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Non basta sentire - bisogna capire quel che si sente - specialmente se l'emozione è sentita fino in fondo.
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La donna spesso è in contraddizione - non vuole essere donna oggetto - ma si offre e presenta con i vecchi motivi - e spesso non si sente nè amata nè accettata.
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L'uomo matura e cresce solo se accetta e supera i veri problemi tragici che incontra nella vita.
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Per avere la forza di porgere l'altra guancia non basta essere buoni, bisogna anche essere liberi, si! Perchè da liberi è molto difficile colpirti!
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TEMPO
Il tempo mi cammina accanto
mi accompagna verso la meta
che è quella dell'uomo.
È il tempo che fu mio
che assieme
si percorreva per viverlo
era il tempo dell'amore.
Il tempo ora è l'amico
che mi dà la mano
è il tempo dell'amicizia.
È sempre il tempo del dolore
il tempo che divide.
Dolore che non dà
il tempo della morte.
La morte è il tempo che unisce.
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L'artista non asseconda gli imperativi
ma afferma la libertà:
esprime ciò che vuole,
non ciò che deve.